Questa estate 2020 è stata sicuramente diversa per tanti, credo per tutti in termini di pensieri, atteggiamenti e necessità di fare delle scelte.
L’emergenza Covid-19 ha richiesto di pensare all’opportunità di fare o meno delle vacanze, se fare o non fare dei viaggi oltreconfine, se partire da soli o in gruppo.
Io sono una viaggiatrice nel profondo della mia anima, Sono cresciuta dentro viaggiando. Ecco perché lo considero la più raffinata forma di apprendimento, almeno per me.
Solo che, come accade con l’apprendimento, l’ho capito dopo.
Perché viaggio? Per non cedere alla pigrizia del riduzionismo, all’arroganza di semplificare un essere umano dentro un concetto tutto/niente giusto/sbagliato, alla lusinga di credere che siamo i padroni della terra. Quando viaggio mi sembra sempre di avere pochi occhi per guardare e poche orecchie per ascoltare.
Ogni anno faccio almeno un viaggio internazionale alla scoperta di nuove culture, con la voglia di riportarmi nello zaino emozioni ed esperienze anche da integrare nella mia professione. Quando viaggio all’estero, ho dei parametri precisi di comportamento:
- assaggiare la bevanda “chimica” del luogo, quelle fluorescenti che sembrano più una spremuta di evidenziatore;
- prendere tutti i mezzi di locomozione tipici del luogo, ivi compresi asini, elefanti, gnù, cammelli, mongolfiera, bamboo train e qualsiasi altro mezzo;
- scrivere sul mio taccuino da viaggio almeno un’esperienza, un’emozione, un concetto che poi integrerò nella mia vita quotidiana.
Io sono anche una persona che fa un lavoro a contatto con molte persone e quindi con la responsabilità di proteggere sé stessa e gli altri.
Così ho deciso che, in questo periodo, preferisco non andare oltre l’Italia: non l’ho vissuta come una limitazione o un compromesso, perché l’Italia è l’insieme di luoghi bellissimi.
Ho invece trovato un “compromesso mentale”: ho viaggiato in Italia mentre sui social condividevo, per tutto il mese di agosto, #AlessandraInViaggio, esperienze ed apprendimenti che mi sono portata dello zaino da mezzo mondo.
Per chi non li avesse letti, o per chi li vuole rileggere, li ho raggruppati nell’articolo successivo.